Diminuzione della CO2 in atmosfera, perché se ne parla tanto?

Partiamo col dire che la CO2 non è il nemico! Anzi, il diossido di carbonio, noto più comunemente come anidride carbonica, (CO2), è un gas importantissimo in atmosfera. Proviamo a semplificare al massimo: senza la giusta quantità di CO2 presente in atmosfera, avremmo un gran freddo, proprio perché essendo un gas serra, la sua funzione è quella di lasciar arrivare sulla terra le radiazioni del sole e di trattenerne una piccola parte quando queste tornano indietro rimbalzando sulla terra. Svolge quindi un po’ la funzione di una serra (da qui il nome: gas serra) che tiene al caldo le coltivazioni in inverno; quella piccola quantità di calore trattenuto è sufficiente a rendere la temperatura del nostro pianeta ideale per la vita. L’anidride carbonica non è l’unico gas serra in atmosfera, ma è il più diffuso.

Perché bisogna diminuire la CO2 in atmosfera?

Come in ogni cosa, serve equilibrio! Proprio perché l’anidride carbonica, come gli altri gas serra, hanno la caratteristica di trattenere in atmosfera un po’ del caldo di ritorno dalla terra, la loro sovrabbondanza può portare all’innalzamento delle temperature globali e di conseguenza alla generazione di eventi atmosferici indesiderati.

Il clima della terra, è direttamente impattato dalla temperatura globale e quando questa è mediamente più alta o più bassa rispetto alle temperature ideali, si evidenziano condizioni metereologiche avverse, con conseguenze dirette sulla nostra vita, sia dal punto di vista fisico che sociale ed economico.

In questo momento la quantità di gas serra in atmosfera è superiore a quanto desiderato a causa delle attività dell’uomo ed è per questo che tutto il mondo, chi più chi meno, si sta muovendo nell’unica direzione possibile, ovvero la loro riduzione, per evitare che la situazione diventi critica.

CO2 o CO2 equivalente. Cosa cambia?

Abbiamo detto che l’anidride carbonica (CO2) non è l’unico gas serra in atmosfera, ma è il più diffuso. Proprio per questo, al fine di semplificare la trattazione dell’argomento, si è deciso di prendere come riferimento la CO2 quando si parla di gas serra relativamente al riscaldamento globale.

Una volta definito il gas di riferimento, è stato misurato l’impatto di ogni altro gas serra rispetto alla CO2. Ad esempio è stato calcolato che 1 molecola di gas metano ha un effetto pari a 28 molecole di CO2 nel trattenere il calore in atmosfera. Si dice quindi che 1 kg di metano è pari a 28 kg di CO2 equivalenti o ancora si può dire che il metano ha un impatto sul riscaldamento globale 28 volte superiore rispetto alla CO2.

Attenzione, qui stiamo volutamente semplificando un argomento molto complesso.

Quali sono i gas serra più comuni e quanto impattano

Entriamo un minimo più nel dettaglio. Per poter confrontare l’effetto dei diversi gas serra, nel 1988 si è riunito un team di esperti di vari paesi istituito dalle Nazioni Unite. Questo gruppo di esperti prende il nome di IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change o in italiano Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico) e ha definito tramite analisi e ricerche scientifiche il Potenziale di Riscaldamento Globale (Global Warming Potential), ovvero l’effetto sul riscaldamento di una determinata quantità di un gas serra in un periodo definito, pari a 100 anni, rispetto all’effetto sul riscaldamento della CO2. Periodicamente l’IPCC rilascia un nuovo rapporto aggiornato sull’argomento.

Solo a scopo divulgativo, vediamo alcune di queste equivalenze:

Il metano (CH4), le cui emissioni provengono dalla produzione e dal trasporto di carbone, gas naturale e petrolio, nonché dal bestiame e da altre pratiche agricole, dall’uso del suolo e dalla decomposizione dei rifiuti organici nelle discariche, ha un effetto 28 volte superiore alla CO2.

Il protossido di azoto (N2O) che ha origine dall’uso di fertilizzanti contenenti azoto, dalla combustione del legno e dalla produzione chimica, ha un effetto 265 volte superiore alla CO2.

Il Trifluorometano (CHF3), le cui emissioni derivano da utilizzi specifici come la produzione di teflon, refrigeranti, agenti estinguenti e schiume, ha un effetto oltre 12.000 volte superiore alla CO2 e una persistenza in atmosfera molto lunga.

Se è impossibile non inquinare, come posso compensare?

Ogni nostra semplice azione, a partire dalle più vitali, come respirare, produce CO2. Consumiamo, produciamo, viaggiamo, leggiamo, mangiamo, … e in ognuna di queste attività favoriamo indirettamente la produzione di moltissimi gas serra. Non serve rinunciare a tutto o vivere da estremisti, ma come persone possiamo scegliere prodotti meno impattanti e chiedere politiche migliori.

Come aziende, fornitori di servizi o produttori, possiamo fare davvero la differenza nel ridurre il nostro impatto. Però non basterà!

Qui entra il concetto di compensazione. La compensazione di CO2 è il sistema approvato dalle istituzioni per compensare tutte le emissioni che non si possono evitare. Fra i vari sistemi di compensazione, alcuni sono più efficaci di altri perché direttamente collegati con il pianeta, come la coltivazione di piante che assorbano CO2, e perché sono localizzati vicino alla fonte di inquinamento.

Per avere informazioni sul calcolo della carbon footprint della tua attività e per trovare il miglior sistema di compensazione di tutte le emissioni che non si potranno ridurre perché intrinseche alla produzione stessa di beni e servizi, è bene rivolgersi a degli esperti. Compensare è una cosa seria non basta prendere delle piantine a poco prezzo dall’altra parte del mondo! Per farlo bene bisogna trovare chi lo faccia garantendo un risultato. Per informazioni a riguardo scrivici e proveremo a trovare la soluzione migliore per te.